L’olio d’oliva può andare a male? Scoprilo con noi

L’olio d’oliva può andare a male? Scoprilo con noi.

Dal punto di vista botanico l’oliva è considerata un frutto e la frutta ha in genere una data di scadenza, quindi anche l’olio ha una data di scadenza. O, più concretamente, anche l’olio può andare a male, nel senso che può diventare rancido.

La maggior parte degli oli d’oliva ha diciamo così una “vita utile” di 18/24 mesi dal momento dell’imbottigliamento. L’olio extra vergine di oliva, essendo un po’ meno lavorato, tende anche a durare un po’ di meno (12/18 mesi).

Oltre questo lasso di tempo l’olio tende a sviluppare note acide che possono decisamente rovinare i vostri piatti. E comunque, anche se non irrancidisce o inacidisce, il suo gusto tende ad appiattirsi notevolmente.

In altri termini, se è vero che il vino più è vecchio e più e buono, per l’olio è vero il contrario.

L’olio d’oliva può andare a male? Scoprilo con noi

Come conservarlo

L’olio d’oliva andrebbe conservato in un luogo fresco e lontano dalla luce del sole: la dispensa di casa di solito possiede queste caratteristiche, quindi non dovete preoccuparvi più di tanto.

Se lo riponete in frigo, va bene uguale, ma tenete presente che può rapprendersi un po’: è un fenomeno del tutto normale e non significa che l’olio si sta irrancidendo.

Chiaro che alla migliore conservazione dell’olio contribuisce anche la bottiglia: se è fatta di vetro scuro, ciò terrà lontano la luce, che è una fonte di ossidazione, ovvero di “invecchiamento”.

Come sapere se l’olio è rancido?

Beh, qui la risposta è ovvia: assaggiandolo. Niente paura, se è rancido ve ne accorgete subito e comunque assaggiarne un goccino non fa male. Occorre peraltro considerare che oltre a essere cattivo l’olio rancido perde anche buona parte delle caratteristiche benefiche dell’olio, per esempio la sua efficacia antiossidante.

Riassumendo

Riassumendo: anche se l’olio vecchio non fa male, oltre il limite dei 18 mesi non andrebbe più consumato, perché a quel punto ormai ha perduto tutte le sue caratteristiche organolettiche.

La data di scadenza: se si tiene conto della normativa UE, la data di scadenza sulle bottiglie d’olio può essere fuorviante.

Questo perché i regolamenti europei parlano di una scadenza da apporre al momento dell’imbottigliamento, non al momento della produzione, il che consente ai produttori di far guadagnare al loro olio qualche mese in più di vita utile sugli scaffali.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!