Non è il freddo che fa ammalare, ma i luoghi chiusi e affollati
Quando arriva la brutta stagione i genitori hanno la tendenza a far stare i bambini per la maggior parte del tempo dentro casa, per paura che si prendano le solite malattie di stagione: raffreddore, febbre, influenza.
In realtà non è lo stare all’aria aperta che favorisce il diffondersi di questi malanni, ma piuttosto lo stare in luoghi chiusi e e troppo caldi.
Gli esperti sanno che i posti chiusi e con poca aerazione (per esempio le carrozze della metro oppure le aule scolastiche) sono proprio quelli preferiti dai batteri: questo perché in quel microclima trovano l’ambiente ideale per moltiplicarsi e fare danni.
Non è il freddo che fa ammalare, ma i luoghi chiusi e affollati
Quindi i bambini è meglio lasciarli andare fuori, d’inverno. Il che però non vuol dire che non si debbano munire di sciarpe e berretti di lana.
Il freddo infatti può interferire con le cellule cigliate della trachea, che hanno il compito di eliminare polvere e corpi estranei.
Quindi indossare abiti più pesanti e proteggere le vie aeree con delle sciarpe è buona cosa, ma senza esagerare.
E comunque, come s’è detto sopra, la cosa peggiore è costringere i bambini dentro quattro mura, con poco ricambio d’aria e magari troppo calore dai termosifoni.
Un ambiente troppo caldo favorisce il proliferare dei batteri e poi lo shock tra la temperatura interna e quella esterna può favorire le infreddature e anche l’influenza.
Tenere il riscaldamento sui diciotto gradi fa bene non solo al portafogli, ma anche alla salute.
Un modo ottimo per proteggere i bambini nelle loro escursioni fuori casa, durante la stagione più fredda, è inoltre quello di vestirli “a cipolla”, ovvero a strati. Maglia della salute, camicia, maglione e spolverino antivento andranno benissimo.
Come detto sopra, il segreto è non esagerare. Non a caso, i bambini che abitano in campagna e che quindi passano più tempo all’aria aperta, si ammalano meno dei loro “colleghi” di città.