pasta integrale

Pasta integrale: perché è bene includerla nella dieta giornaliera

Pasta integrale: perché è bene includerla nella dieta giornaliera

È ricca di fibre, sazia, non determina lo stesso picco glicemico della pasta “normale”. Sono solo alcuni tra i motivi che dovrebbero farci preferire la pasta integrale al posto di quella raffinata.

Non a caso, queste caratteristiche della pasta integrale fanno sì che il consumo regolare di questo tipo di pasta sia associato a un minor rischio di diabete e di altre malattie, per esempio cardiovascolari, sia nel medio che nel lungo periodo.

E quindi, seppure da buoni italiani non rinunceremmo mai alla pasta, forse è davvero il caso di propendere decisamente per la pasta non raffinata

Pasta integrale: perché è bene includerla nella dieta giornaliera

È una eccellente fonte di fibre, ciò che ne fa un alimento ottimo per la salute del nostro apparato digerente. In questi ultimi anni si è accertato che dall’assunzione di una quantità sufficiente di fibre dipende in particolare la salute del nostro microbiota, ovvero l’insieme dei microorganismi che vivono nel tratto gastrointestinale come ospiti e simbionti dell’uomo.

Non solo, come si anticipava sopra consumare la giusta quantità giornaliera di fibre può aiutare a prevenire l’insorgere di malattie sia metaboliche (il diabete) che cardiovascolari. Ci sono studi che lo dimostrano.

Inoltre assumere fibre può modificare in parte il profilo lipidico della persona: in altre parole, consumare fibra può diminuire l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale.

Ma si diceva del maggior senso di sazietà

In confronto a quella raffinata, la pasta integrale possiede un indice glicemico minore: detto in altri termini, mangiarla determina livelli inferiori di insulina nel sangue. In soldoni, si rimane sazi più a lungo e la fame torna molto più lentamente che con la pasta raffinata. Il che ovviamente può essere un vantaggio non da poco se si segue una dieta dimagrante.

Riassumendo

Riassumendo: consumare più pasta integrale comporta un minor rischio di insulino-resistenza e dà un maggior senso di sazietà, il che ne fa un’alleata preziosa nella lotta al diabete e alle malattie circolatorie.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!