Perché i semi di lino fanno bene.
Il lino è una pianta annuale che cresce spontanea, ma che può anche essere coltivata, come già sapevano gli antichi egizi, ma anche ebrei e fenici. Ne ricavavano materia prima per i loro tessuti.
I frutti del lino sono piccoli semi di colore brunastro. Ricchi di mucillagini, questi semi hanno una buona azione lassativa, sempre che vengano presi con acqua o altri liquidi.
Hanno anche proprietà emollienti (proteggono le mucose e leniscono le eventuali infiammazioni) e possono essere impiegati sotto forma di infuso per calmare le infiammazioni al tubo digerente o alle vie urinarie.
I semi di lino hanno un ottimo contenuto di sali minerali, proteine e grassi. Questi ultimi sono per lo più acido alfa-linoleico, acido linoleico e acido oleico.
Perché i semi di lino fanno bene
Qui sotto ti indichiamo alcuni dei benefici che ti possono derivare da un consumo abituale e regolare di semi di lino.
Sono buoni per la digestione. Ricchi di fibra, facilitano il transito intestinale e l’assorbimento dei nutrienti. Gli acidi grassi omega 3 dei semi che contengono proteggono il tratto digerente e i loro oli producono un leggero effetto lassativo.
Per il cuore. I nutrienti che contengono fanno bene alla salute del cuore, in quanto aiutano a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, soprattutto gli omega 3 e la fibra.
Per la menopausa. Uno studio del 2013 ha mostrato che i semi di lino possono essere utili per alleggerire i sintomi della menopausa, per esempio le vampate, gli sbalzi d’umore e la secchezza delle parti intime.
Per il colesterolo. Un loro consumo regolare può aiutare a ridurre il colesterolo cattivo. In particolare, i fitosteroli che contengono possono rallentare l’assorbimento del colesterolo nell’intestino.
Per dimagrire. Omega 3, lignani e fibra dei semi di lino aiutano a perdere peso se uniti a una dieta sana ed equilibrata e ad un’attività fisica condotta con regolarità.
Per il diabete. I semi di lino possono regolare i livelli ematici degli zuccheri nei pazienti affetti da diabete tipo 2.