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Tè, proprietà, benefici e valori nutrizionali

Tè, proprietà, benefici e valori nutrizionali

Tecnicamente parlando, il tè si può descrivere come una droga contenete alcaloidi e in particolare caffeina.

La pianta dalla quale si ricava, Camellia sinensis, può raggiungere le dimensioni di un alberello, ma viene mantenuta allo stato erbaceo; è originaria della Cina e in quel Paese è ancora largamente coltivata.

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Esistono differenti varietà di tè, anche tenendo conto dei diversi metodi di raccolta e/o lavorazione; la componente alcaloidea si ottiene dalle foglie della pianta, che dopo essere state raccolte vengono lasciate seccare da un minimo di alcune ore fino a un’intera giornata.

Passata questa fase, vengono stropicciate e accartocciate: questa operazione è per favorire i processi ossidativi a carico dei polifenoli. In dipendenza del tempo per cui si protrae questa fase si ottengono differenti qualità di tè: più o meno forti, cioè, a seconda del grado di ossidazione ottenuto.

In seguito le foglie di possono essere lasciate fermentare ancora, dopodiché si “cuociono” (questa fase è la torrefazione) tra gli ottanta e i cento gradi centigradi.

Proprietà

Il tè si adopera soprattutto per ottenere degli infusi sia aromatici che terapeutici. Tra i principi attivi contenuti nel tè possiamo rammentare:

sostanze alcaloidee come per esempio la teofillina, che ha proprietà stimolanti e antispasmodiche, soprattutto a beneficio delle alte vie respiratorie;

tannini e polifenoli: hanno proprietà astringenti e sono loro a lasciare la bocca secca dopo che abbiamo bevuto il tè; ma sono anche antisettici e disinfettanti: prendere il tè può quindi rivelarsi una mossa azzeccata se per caso soffriamo di infezioni intestinali;

la teina, infine, è paragonabile alla caffeina; come il caffè può essere decaffeinato, così anche il tè può essere privato della teina, per esempio mediante estrazione ad acqua.

Il consumo di tè nel mondo

Nel 2000 la produzione mondiale raggiunse le tre milioni e 800mila tonnellate, mentre nel 2010 è stata passata la soglia di 4 milioni di tonnellate. Il tè viene prodotto in una quarantina di Paesi. In cima alla classifica ci sono Cina e India.

In Europa il consumo di tè è all’incirca di 600 grammi all’anno; in Italia la quota si aggira su un etto all’anno.

Altre sostanze

Abbiamo detto sopra delle sostanze attive presenti nel tè, ma più nel dettaglio possiamo ricordare che nel tè si possono rintracciare molte sostanze. Tra queste, per esempio:

I composti fenolici

Sono responsabili per aroma e colore. L’ 80% dei fenoli è costituito dai flavanoli, la parte restante da protoantocianine, acidi fenolici, favonoli e flavoni.

L’aroma è dato dai polifenoli, dalle sostanze prodotte dalla fermentazione, dalla caffeina e dai carotenoidi.

Alcune proteine (polifenoloossidasi, fenilalanina, penta-deidrossishikimato reduttasi, pectinasi e così via).

Alcuni lipidi: sono il 6 o 7 per cento della componente secca: fosfolipidi, acido oleico, linoleico, palmitico e così via.

Carboidrati: polisaccaridi.

Vitamine: B1, B2, B6, K, beta-carotene.

Eventuali sostanze contaminanti e residui

Nel tè può esserci contaminazione da alluminio: di alluminio infatti sono le lastre su cui vengono essiccate le foglie, così come di alluminio sono i barattoli per la conservazione.

L’alluminio è neurotossico, potenzialmente dannoso per le ossa e anche per il sistema emopoietico; secondo alcuni, intossicazioni da alluminio potrebbero essere alla base dell’insorgere dell’Alzheimer.

Altri metalli tossici che possono essere contenuti in tracce sono mercurio, cadmio e arsenico

Importante, ovviamente, è anche l’acqua con cui si prepara l’infusione per il tè, nonché la qualità degli imballaggi.

 

 

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!