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L’acqua peggiore in commercio: non acquistate questa marca contiene microplastiche! I risultati dei test

Vi abbiamo già anticipato quale sia l’acqua migliore in un nostro articolo e ora è la volta di segnalarvi quella peggiore. È l’associazione francese Agir pour l’environnement che indaga sulla composizione organolettica delle marche di Oltralpe, alcune però presenti anche nei nostri supermercati e considerate d’élite.

Il punto è che risultano contaminate da microplastiche, ovvero microscopiche particelle altamente inquinante per fiumi, mari, laghi, aria e terra.

Il dato è di per sé allarmante, ma è necessario chiarire che il campione di riferimento non risulta significativo in termini statistici perché molto ridotto.

Si tratta, per la precisione, dei 9 seguenti marchi:

  • Vittel
    • 1 litro
    • Vittel Kids 0,33 cl
  • Evian
    • bottiglia 100% riciclata da 0,50 cl
    • bottiglia da 1 litro
  • Perrier (blu)
  • Badoit
  • Cristaline
  • Carrefour
  • Volvic

Di queste si salvano solo le ultime due; le altre 7, all’analisi di laboratorio, sono risultate contenere: polietilene tereftalato (PET)

  • polietilene (PE)
  • polipropilene (PP)
  • poliuretano (PU)

Ma qual è la peggiore di tutte? Curiose?

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L’acqua peggiore in commercio: non acquistatela, contiene microplastiche. I test.

Dall’infografica che vi presentiamo, salta immediatamente all’occhio che la peggiore acqua in commercio è la Vittel Kids, con 121 microplastiche per litro. Inquieta pensare che sia un prodotto destinato alla prima infanzia. Ma anche le altre 7 sono contaminate, certo in maniera ridotta e variabile, da 1 a 8 microparticelle per litro. Due, come anticipato, Volvic e Carrefour, ne risultano esenti.

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Credit: Agir pour l’environnement

Le ragioni della loro presenza derivano da:

  • rottura possibile del tappo che può rilasciare frammenti,
  • migrazione delle sostanze plastiche dalla bottiglia,
  • imbottigliamento non correttamente eseguito e conseguenti microtraumi del materiale contenitivo.

Il problema è che le microplastiche possono penetrare per ingestione e inalazione nel corpo umano, depositandosi nel fegato, nei reni, nei polmoni e nel sangue. Le problematiche che ne derivano non sono ancora del tutto chiare, ma è evidente la necessità di evitarne il più possibile l’esposizione.

Il consiglio di Agir pour l’environnement è quello di ricorrere all’acqua del rubinetto, meglio se filtrata attraverso un depuratore idoneo, per assicurarci un’idratazione sicura e salutare.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!