altro che biodegradabili le stoviglie 3
Disposable tableware from natural materials, wooden spoon, fork, knife. Biodegradable plate, Compostable cutlery

Altro che biodegradabili, le stoviglie ecologiche non si decompongono. Lo studio di Greenpeace!

Altro che biodegradabili! Le stoviglie mono uso in plastica compostabile, sul suolo italiano, vengono destinate ad impianti incapaci di decomporle correttamente. Finiscono così per essere distrutte dagli inceneritori o, peggio, trovano la loro destinazione nelle discariche!

A denunciarlo è l’Unità Investigativa di Greenpeace. Secondo una direttiva nazionale, infatti, questi prodotti “ecologici” derivati da canna da zucchero o mais, dovrebbero essere smaltiti nell’umido, insieme agli scarti alimentari.

Purtroppo, però, dati alla mano del Catasto rifiuti di ISPRA, il 63% del totale viene puntualmente rinviato ad impianti di smaltimento che non sono in grado di procedere con il giusto metodo di disintegrazione e di conseguenza, li rimandano altrove.

Oppure ancora, il tempo impiegato da alcuni impianti di compostaggio è eccessivamente rapido per riuscire a degradare veramente i rifiuti.

Insomma, siamo di fronte ad un paradosso tutto nostrano.

Curiose? Iniziamo!

altro che biodegradabili le stoviglie 3

Altro che biodegradabili, le stoviglie ecologiche non si decompongono. Lo studio di Greenpeace!

Sebbene in Italia si stia puntando sulle plastiche biodegradabili, si è deciso di far rientrare anche le stoviglie green nell’elenco dei prodotti compostabili. In Europa, al contrario, è stato scelto di continuare a considerarle plastiche tradizionali.

Gli impianti che trattano l’umido, sul nostro suolo nazionale, sono obbligati a smaltire anche le eco-plastiche. Per quale ragione? Semplice, sono dei derivati di mais e canna da zucchero, quindi alimentari. Dovrebbero, quindi, subire trattamento biologico secondo una di queste modalità esistenti:

  • il compostaggio,
  • la digestione anaerobica,
  • lo smaltimento integrato tra digestione anaerobica e compostaggio aerobico.

Benché le strutture di compostaggio siano di gran lunga più numerose rispetto alle altre due, sono gli impianti integrati e la digestione aerobica a gestire il 63% dell’umido. Perché? Perché la plastica green non può essere compostata con il resto dei rifiuti alimentari a causa del suo differente livello di biodegradabilità. A spiegarlo, è professor Ugo Bardi, docente di chimica-fisica all’Università di Firenze e delegato della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile.

Risultato? Le stoviglie compostabili vengono re-indirizzate agli inceneritori o inviate alle discariche.

Qui trovate il rapporto completo di GreenPeace.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!